In vetrina: "Paradisi senza luce", pensieri oscuri di un adolescente (poco?) comune

Mario Rossi, uno dei nomi italiani più comuni, è il protagonista del racconto "Paradisi senza Luce", di Dario Ghiglino. Di comune, però, Mario Rossi non ha nulla. 

Autore: Damiano Dario Ghiglino
Titolo: Paradisi senza luce
Costo: € 8,50
Pagine: 71

"Paradisi senza luce" , pubblicato nel 2018, è un romanzo breve, il cui titolo rimanda al mondo interiore del protagonista, un adolescente ossessionato dall'idea della morte. Nonostante trascini la sua vita con apatia, Mario non vuole morire, ma sente che la fine è vicina. Attende ciò che verrà dopo con rassegnazione, immaginando un paradiso atipico: nessun aldilà idilliaco, nessuna luce accecante, al contrario, una visione che scardina i luoghi comuni.  

Senza luce è anche la sua esistenza: una vita trascorsa nell'ombra, ai margini di una società con la quale non ha intenzione di interagire, percependo invalicabile il divario tra se stesso e gli altri. Profondo è il distacco con gli adulti in particolare, a partire dalla madre. Negli episodi in cui è citata, appare come una donna debole e sofferente, che spesso piange dopo taluni atteggiamenti del figlio, verso cui predomina un rapporto di incomunicabilità e incomprensione.

Mario Rossi è un ragazzo problematico, con cui pochi riescono a entrare in contatto. Tra questi, la compagna di classe Alessandra, che tenta in diverse occasioni di interagire con lui, per avere una mano con i compiti di matematica. Vic, invece, di due anni più grande, sembra addirittura in sintonia con Mario, incurante di quello che per gli altri è percepito come fonte di stranezza e compassione. Vic, diminutivo di Vittorio, non si preoccua di capirlo o meno, ma vive la loro particolare amicizia con semplicità, condividendo con lui una personale sofferenza.

Scavando tra i pensieri del protagonista, in effetti, emergono dettagli del passato in grado di dare una chiave di lettura più accurata della complessità del presente. Il padre morì impiccatosi, dopo quella che viene definita la sua "svolta". Sebbene non si tratti di una assenza concreta, anche Vic subisce la lontananza paterna: il padre è presente, ma rigido e violento. Due padri che hanno inflitto un dolore incurabile ai loro figli con modalità diverse. Privati dell'affetto genitoriale, che dovrebbe fungere da guida e supporto, soprattutto durante il loro delicato passaggio verso la vita adulta, i due si sentono smarriti e soli.  Ad ogni modo, Mario non vuole essere compatito, ma reagisce alla sua interiore frustrazione con crudeltà, ancora confinata solo all'astrattismo dei suoi pensieri.

Il testo, breve ma non di semplice lettura, è il prodotto dei pensieri ingarbugliati del protagonista che, in prima persona, racconta il suo mondo, il suo paradiso senza luce, attraverso riflessioni, ricordi, immagini, episodi, dialoghi. Dietro il personaggio di Mario, potrebbe celarsi un qualsiasi adolescente con i suoi pensieri senza filtro, come a violare la parte più intima e controversa dell'animo umano in crisi. Un libro che necessita di poche ore per essere terminato, ma di sicuro non una lettura leggera.

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