C'è sempre una strana bellezza quando si finisce di leggere un libro. L'immediata e fresca sensazione che ti trasmette, la lucida e completa visione del significato dell'opera nel suo insieme, il piacere e la soddisfazione di essere giunta al termine e di aver conosciuto un nuovo libro (e magari un nuovo tema, un nuovo stile, una nuova struttura), che si fonde al desiderio e all'energia di iniziarne un altro.
Com'è stato testimoniato anche da altri lettori, confermo che "Le correzioni" è stato uno di quei libri che rimangono incastrati nello scaffale, nella pila etichettata mentalmente sotto la dicitura "da leggere", per qualche mese, prima di sentirmi pronta ad aprirlo. Si tratta indubbiamente di un'opera che richiede tempo, attenzione, passione, ma quanto più tempo, attenzione, passione vi si presta, maggiore sarà la soddisfazione.