"Lacci": una riflessione sui legami familiari

"E non solo sentii per la prima volta nella carne quanto l'avevo scempiata, ma mi resi conto con la stessa insopportabile intensità che mentre io ero stato attento a schivare l'urto di quella sofferenza, i nostri due figli ne erano stati investiti, forse dilaniati. Tuttavia chiedevano dei lacci. Tu ti allacci le scarpe come me? Sei ridicolo, ma mi insegni?"

Starnone D., "Lacci", Einaudi Editore, 2014.

L'immagine dei lacci, sbattuta in faccia da titolo e copertina, non dà vie di fuga. Inequivocabile, l'idea di un intreccio inestricabile affiora dal paratesto, ancor prima di entrare nella storia. La storia di una famiglia, essenzialmente. Un matrimonio spezzato, i cui cocci sono stati raccolti e messi insieme, senza cancellarne le crepe.

Aldo e Vanda sono una giovane coppia, genitori di due figli, di nome Sandro e Anna. Il loro matrimonio è in crisi: dalle lettere scritte da lei si comprende che è stato il marito a lasciare casa, per via di una donna molto più giovane, Lidia. D'un tratto, la coppia appare ormai anziana, decenni dopo. Quanto realmente è stata superata quella crisi? Domenico Starnone affronta l'intricata realtà dei legami familiari da svariate prospettive, attraverso brevi, ma ben mirati capitoli. 

Il matrimonio è un vincolo in cui il senso di libertà, con l'avanzare del tempo, sembra perdersi e ogni membro, legato l'un l'altro dal sangue, si sente quasi forzato a sottostare a determinati obblighi imposti da una silente istituzione. Scavando nei rapporti, però, emerge un laccio che va oltre il senso del dovere. Da qui, la natura ambivalente del legame familiare: un laccio che è privazione, un laccio che è un dono.

Nonostante Aldo abbia lacerato il clima familiare, i figli ricercano un contatto col padre per ricucire la ferita, scoprendo nel modo in cui si allacciano le scarpe un tratto distintivo. Come a dire che, nonostante il disastro, la famiglia rimarrà tale per sempre, quasi fosse idealmente indistruttibile. 

In poche pagine, l'autore analizza le ripercussioni del singolo sulla sua famiglia, attraverso gesti, parole ed effetti che si protraggono a distanza di decenni. Nessuna riflessione troppo approfondita, ma fatti, azioni, dialoghi e silenzi che dicono tutto.

Un libro veloce ed efficace. In attesa di vedere l'adattamento cinematografico.

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