Patrick Ness, Sette minuti dopo la mezzanotte

   Ve lo ricordate cosa significa leggere un libro per ragazzi? Io l’ho riscoperto con “Sette minuti dopo la mezzanotte”, un piccolo gioiellino che mi ha regalato l’emozione di risentirmi più piccola.
   Non è un libro che ti fa sognare, meglio dirlo da subito, non è un libro che tratta di desideri diventati realtà, al contrario: protagonista è un ragazzino solo, la cui madre è molto malata, e quasi ogni notte, sette minuti dopo la mezzanotte, riceve delle visite inaspettate: quelle di un mostro! Il vecchio olmo del suo giardino prende vita e lo tormenta, raccontandogli delle storie minacciose. Al mattino, tutto sembra essere stato solo un incubo, ma le tracce della presenza del mostro sono evidenti…
  Patrick Ness, riprendendo e rielaborando il racconto iniziato dall’autrice Siobhan Dowd, affronta tematiche care al mondo adolescenziale: il rapporto con i compagni di scuola, la famiglia, l’amicizia e, in particolare, il dolore. Le storie nella storia offrono un valore aggiunto al significato complessivo del romanzo, culminando nel racconto finale, che svela la verità e, quindi, il motivo della presenza di quel mostro.
  Il tema del doppio, rappresentato dal ragazzo e dal mostro stesso, si fonde in un unico personaggio, diventando espressione simbolica di un dilemma del tutto individuale.
 Sicuramente un libro triste, che aiuta i ragazzi, però, a fronteggiare gli ostacoli e a comprendere che la vita non è solo rose e fiori; un libro che non illude, ma comunque incoraggia e offre conforto. 
   Un piccolo rifugio per chi ama la realtà, più che il sogno.


Una delle illustrazioni di Jim Kay, contenute nel libro

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