Dino Buzzati, Un amore

   
   Quanto vale un amore? Come si vive un amore? Un amore senza determinativi, senza sostantivi di contorno, scevro della storia, solo interno: crudo, molle sentimento. 

   Dino Buzzati, con la sua indiscutibile maestria, tesse un racconto che si srotola dalla lingua del protagonista, il borghese Antonio Dorigo, un uomo di mezz'età, architetto milanese, lupo solitario che conosce perfettamente i meccanismi della vita di società, in cui le donne sono bisogni da soddisfare con una telefonata al solito bordello. È nel solito bordello, la casa per appuntamenti della signora Ermelina, che il molle, crudo sentimento non risparmia Dorigo e si insinua prima nei suoi occhi, poi nelle sue fantasie, fino a ricreare nella sua mente quella donna, Laide. Vent'anni e l'ambizione in corpo, con cui danza come una dea alla Scala e che butta via per guadagnarsi da vivere.

   Un rapporto che procede ad appuntamenti, telefonate, scoperte, ricerche, delusioni, con una spontaneità controllata dal protagonista. L'intelligente Dorigo non può capacitarsi di quello che prova e, certo, perdere la testa per una prostituta è una sbandata difficile da accettare per un borghese, ancor di più per la società in generale. Ma l'amore non guarda in faccia a nessuno e Dorigo si vive il suo con tutte le umiliazioni, le sofferenze, le gelosie e i tradimenti connessi.

   Il linguaggio è colloquiale, ma oscilla dalle riflessioni personali del nostro protagonista alle discussioni con Laide, alle telefonate a Ermelina o alla mamma, alle conversazioni con amici e colleghi. La Milano del benessere, del lavoro, del movimento, del traffico, sembra quasi rallentare a ritmo di quel rapporto incontrollabile e ingestibile. 

   Come fa a sopportare un simile trattamento? ci si chiede mettendosi nei panni di Dorigo, come può ridurre la sua vita a così poco? Ma quel "poco", quella ragazza bugiarda e determinata, per lui è una ballerina, un sogno, una sofferenza irrinunciabile...un amore.
      

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