Storia di una ladra di libri: consigliato!

Locandina di "Storia di una
ladra di libri" 2013
Da qualche giorno nelle sale, "Storia di una ladra di libri" è il nuovo film di Brian Percival, tratto dal romanzo "The Book Thief" di Markus Zusak (tradotto in italiano col titolo "La bambina che salvava i libri").
    L'ambientazione storica (Germania, Seconda Guerra Mondiale) e i riferimenti letterari sono già due validi motivi per andarlo a vedere, ma non giustificano il piacere del guardarlo, dato dalla capacità di incastonare una storia triste ma incantevole in uno dei capitoli più tragici - e più rivisitati - dell'esistenza dell'uomo.

Trama
Un'originale e misteriosa voce fuori campo ci guida verso un treno in viaggio e verso la protagonista, Liesel. Rimasta sola, senza la sua famiglia, viene accolta dolcemente dal nuovo papà, Hans, e più duramente dalla nuova mamma, Rosa, presso cui si trasferisce.
   Inizialmente taciturna e riservata, a scuola viene presa in giro dai compagni perché non sa né leggere né scrivere, ma dimostra ben presto il suo carattere "audace". Ogni sera, stringe al petto un libro (raccolto da terra durante il funerale del fratellino), che Hans le insegnerà a leggere, dandole la chiave per accedere ai nuovi mondi creati dalla parola.
    Il nazismo, nel frattempo, semina le sue vittime, tra cui anche i libri considerati blasfemi, che vengono bruciati pubblicamente. L'arrivo di Max, un ebreo sfuggito alla deportazione, rende instabile l'equilibrio della famiglia, scaturendo i più densi sentimenti e mettendo in risalto un'umanità ormai scarseggiante.
     Vicino di casa e amico di Liesel è Rudy, che sin dall'arrivo di lei in via Paradiso (così si chiama la strada in cui abitano) le fa scoprire il senso dell'amicizia (e dell'amore), sfidandola a gare di corsa per scommettere un suo bacio.
    Passano gli anni, aumentano i bombardamenti, e con essi le tensioni, c'è chi parte per la guerra, chi torna e chi no. In tutto questo, Liesel si rifugia nelle parole, "prendendo in prestito" dei libri, quasi fossero il mezzo per raggiungere la salvezza, e imparando a creare la sua propria storia. 


Principali libri citati
Il primo libro che viene rubato dalla protagonista è raccolto da lei nella neve, durante il funerale del fratellino. Si tratta del "Manuale del becchino", scivolato proprio dalla tasca di uno dei due becchini. Simpaticamente, è questo il primo libro letto da Liesel; ma dietro l'inevitabile sorriso suscitato dall'assurdità della cosa, v'è un immediato e pesante riferimento alla morte a segnare il "battesimo letterario" della protagonista.
    Tocca poi a "L'uomo invisibile" di H.G. Wells, un romanzo di fantascienza pubblicato nel 1897, che Liesel salva dal rogo di libri voluto dai nazisti. Ogni libro presente nel film/romanzo non è casuale; anche in questo caso, c'è una spiegazione: l'uomo invisibile è incarnato da Max, l'ebreo costretto a nascondersi dal resto del mondo. 
     "Il mercante di sogni", invece, viene letto nella casa di una donna di prestigio, che apre le porte della sua biblioteca a quella bambina che le ricorda tanto suo figlio.
    Infine, c'è un libro che, più che letto, viene scritto da Liesel: "Mein Kampf" di Hitler. Stretto al petto da Max, così come Liesel aveva stretto il "Manuale del becchino", il frutto e il seme della distruzione dell'uomo diventa un fiore: da questo libro che ha causato la morte, si genera la vita attraverso il meraviglioso processo della creazione, che racchiude in sé anche la memoria... 

Il libro e l'autore
The Book Thief
di Marzus Zusak
"The Book Thief" fu pubblicato nel 2005, dall'australiano Markus Zusak (1975). Di origine tedesca per parte materna, egli si è dedicato soprattutto alla letteratura per ragazzi, ricevendo svariati riconoscimenti.

Riflessioni
Curiosa di leggere il libro, nel frattempo vi parlo delle mie considerazioni sul film. La voce narrante che ci immette nella storia rimane sempre e solo una voce, la quale appartiene a qualcosa che conosciamo bene, ma solo indirettamente: la morte. Ho particolarmente apprezzato questo espediente, in grado di accorciare la distanza tra lo spettatore e la storia narrata.
    Per quanto avessi i miei dubbi, devo ammettere che non è affatto un film scontato: ciò che, in un primo momento, ho immaginato fosse banale ha preso un percorso inaspettato, non rivelandosi tale. 
    Inoltre, il riferimento alle parole come mezzo di creazione e all'inserimento di altri libri intesi come chiave di lettura sono meccanismi che mi affascinano sempre.
    Queste, oltre al fatto che la trama è coinvolgente, sono tutte ragioni per cui non posso non consigliare la visione di questo film e la lettura del libro!

Storia di una ladra di libri,
WRITE.
Immagine stupenda tratta dalla pellicola
Trailer




Commenti

  1. Avevo già adocchiato il libro e non sapevo che fosse uscito anche il film. Credo proprio che leggerò il romanzo e poi cercherò di vedere anche il film, sono curiosa!

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    1. A me, invece, è successo il contrario e, anche se preferisco sempre leggere prima il libro, questa volta farò un'eccezione. Anch'io sono curiosa di leggerlo!

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