Conoscere Irène Némirovsky con meno di 6 €


Chi considera la conoscenza un lusso non ha capito niente della vita. L'unico stimolo che ci permette di avvicinarci alla cultura non è il denaro, ma la curiosità. Ritrovarmi circondata di libri a 0,99 € è stato un miraggio: come si suol dire, "i libri te li buttano appresso!", basta solo recepire il messaggio. Ammetto che ignoravo totalmente la scrittura di Irène Némirovsky, ma l'ignoranza non è mai la una colpa, semmai lo è l'indifferenza. Ora posso dire di aver rimediato e vorrei condividere con voi quello che ho capito e apprezzato di questa autrice, attraverso due libri: Il vino della solitudine e Il ballo


Sull'autrice
  Ma prima qualche informazione sull'autrice, che ritengo utile per capire il suo universo narrativo. Di origini ucraine, si trasferì presto in Francia, dove studiò e lavorò, scrivendo i suoi romanzi in lingua francese. Nonostante si convertì al cattolicesimo, le sue origini ebraiche non la risparmiarono dalla follia del nazismo: nel 1942 fu deportata ad Auschwitz, dove morì a soli 39 anni. L'origine benestante, il disinteresse della madre nei suoi confronti, i continui spostamenti (a San Pietroburgo, in Finlandia e poi finalmente in Francia) sono tutte tematiche che, rielaborate, ricorrono nei suoi romanzi. Iniziò a pubblicare all'età di 18 anni, mentre studiava Lettere alla Sorbona. Conosceva sette lingue, motivo per cui poteva accedere alle opere straniere in lingua originale. Nonostante il successo, che arrivò soprattutto a partire dal 1929, con la pubblicazione di David Golder, le fu negata la cittadinanza francese e, nei primi anni '40, a causa del clima antisemita che si andava diffondendo, le fu proibito continuare a pubblicare. La fama di quest'autrice, gradualmente offuscata, fu rinsavita grazie all'opera dei due figli, che conservarono i suoi manoscritti e lottarono affinché non venisse dimenticata.

Il vino della solitudine 
Grandi tascabili economici Newton Narrativa, 4,90 €
Valutazione: * * * * 

  Dolcemente, lentamente, l'amore colpevole aumenta. Ha già affondato le serpentine radici nel cuore dell'uomo quando spunta il primo debole fiore. Sembra così debole e così piccolo che l'uomo lo contempla non tanto per ammirarlo quanto per inebriarsi del suo potere. Si sente così forte... Un solo movimento, un piccolo sforzo, e tutto sarà finito, morto per sempre nel suo cuore... 

Hélène ha solo otto anni quando inizia a covare il proprio risentimento nei confronti della madre, un sentimento sempre più simile all'odio, per quella donna assente, vanitosa, egoista, le cui unghia lunghe e appuntite come artigli mettono in risalto la sua durezza e il narcisismo. L'infanzia di Hélène viene macchiata dai rimproveri della madre, segnata dall'assenza di affetto e scombussolata dai continui spostamenti, per sfuggire alla guerra e alla rivoluzione di ottobre. Il padre, l'unica persona che ama e da cui si sente amata, è però sempre più assente, ossessionato dal vizio del gioco. Gli anni passano, Hélène cresce e con lei la sua solitudine e il suo desiderio di vendetta contro la madre: solo vendicandosi di lei, potrà forse provare a vivere serenamente... Quando raggiunge i diciotto anni, la sua bellezza e la sua giovinezza iniziano a diventare ingombranti e lei, consapevole del suo potere, può colpire la madre, ormai debole, ormai invecchiata...

Il ballo
Newton Compton Editori, 0,99 €
Valutazione: * * * *

All'improvviso si sentì ricca del suo avvenire, di tutte le sue giovani forze intatte e di poter pensare: "Come si può piangere così, per una cosa simile... E l'amore? E la morte? Morirà un giorno... L'ha dimenticato?". Gli adulti soffrono quindi, anche loro, per cose futili ed effimere?


Antoinette è una ragazza di quattordici anni che assiste passivamente al salto di categoria della sua famiglia, ritrovatasi improvvisamente ricca. Osserva l'ossessione dei genitori, intenti ad ostentare la loro ricchezza, per l'apparenza e il riscatto sociale, e assiste ai preparativi per il grande ballo da loro organizzato, passaggio obbligato per segnare l'ingresso nell'alta società. I preparativi procedono tra l'euforia, il timore che qualcosa vada storto, il desiderio di godersi il momento e, allo stesso tempo, che tutto finisca il prima possibile. Antoinette, però, non potrà partecipare: rinchiusa nel ripostiglio, assisterà al grande evento come una spettatrice ad una rappresentazione teatrale. Ma Antoinette non vuole essere una semplice spettatrice... 


In sintesi

   Il contrasto e il rapporto antagonistico tra madre e figlia, il desiderio di vendetta di quest'ultima che ha bisogno edipicamente di annientare la madre per sentirsi libera, escogitando metodi che la rendono, però, più simile a lei di quanto non si possa immaginare; la solitudine in una società che si sofferma e si preoccupa solo dell'apparenza; l'ipocrisia dell'essere umano; il senso effimero della bellezza e della giovinezza: queste le tematiche principali che popolano l'universo, prevalentemente femminile, dei romanzi della Némirovsky, ambientati nel contesto storico russo o parigino. 

   La vita dell'autrice si riflette nel mondo narrativo, nel quale ricrea le sue sensazioni e la sua realtà storica attraverso storie avvincenti, in cui la psicologia umana riesce a emergere senza finzioni, senza sentimentalismi, senza restrizioni, ma nella sua assoluta sincerità: subdola e ingannevole. Oltre a uno stile che ti trascina, la scrittura di Irène Nèmirovsky mi ha catturato proprio per la sincerità e la schiettezza con cui riesce a descrivere i sentimenti attraverso le azioni e i comportamenti dei personaggi, rendendo le sue narrazioni, nonostante la distanza spazio-temporale, assolutamente adattabili alla realtà odierna.

Commenti

  1. Ho letto "Il ballo" e mi è piaciuto moltissimo, ho letto anche"Le mosche d'autunno": i temi sono diversi ma la storia mi è piaciuta tanto quanto "Il ballo".
    Complimenti per il post!!

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    1. "Le mosche d'autunno" l'ho sentito, ma ancora non lo leggo. Irène Némirovsky, comunque, è davvero un'autrice da conoscere! Grazie Alessandra!!

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